Makiwara geiko

Abbiamo parlato in precedenza del Kigu hojo undo, ossia dell'allenamento con gli attrezzi, ed abbiamo presentato prima i chishi, sashi, kyukan e successivamente i kami, tetsuwa e kongoken. Oltre a questi equipaggiamenti ve ne sono altri minori come il To, Tawara, Kotegakebo...

Come già accennato, la pratica con gli equipaggiamenti è fondamentale nello Shorei Kan e si svolge solitamente non durante la lezione ma prima o successivamente all'allenamento. Nella lezione tipica della scuola di Okinawa Shorei-Kan l'allenamento si svolge nel seguente modo: quarantacinque minuti di allenamento, poi trenta di pausa nei quali si praticano gli attrezzi ed altri esercizi secondari, poi ancora allenamento ed infine una seconda pausa. Si vede quindi la grande importanza che è data alla preparazione del corpo alle tecniche di karate.

L'attrezzo principe del kigu hojo undo è il Makiwara, ben conosciuto nel mondo del karate per il fatto di essere stato adottato anche dal karate giapponese. Il Makiwara è lo strumento fondamentale per imparare ad eseguire il pugno del karate, paragonabile come scopo al sacco del pugilato occidentale, e dovrebbe essere praticato ad ogni allenamento.

Sui danni fisici provocati dall'uso costante del makiwara (come anche sul kata Sanchin) circolano strane voci, ingiustificate se esso viene insegnato da istruttori qualificati, ma peraltro vere se lo strumento viene usato in modo improprio. Infatti, a causa della sua elevata rigidezza e del basso smorzamento dei colpi, il Makiwara, se praticato in modo scorretto, può portare a pesanti danni articolari o a complicazioni ancora più gravi.

Il Makiwara è costituito da un'asse di legno duro rastremata in cima e bloccata, alla base, al pavimento (mediante una struttura in cemento) o ad una parete (mediante un telaietto in ferro). Per praticare tutti gli esercizi con il Makiwara, questo attrezzo dovrebbe distare almeno 40-50 cm dalla parete ed essere libero sui lati.